Il bando raccoglie iniziative di “innovazione sociale”, che rispondano cioè ai bisogni della comunità in maniera innovativa e dal basso promuovendo, attraverso il coinvolgimento diretto e volontaristico dei cittadini, lo sviluppo e il benessere del territorio di riferimento, il decoro della città, la corretta gestione di risorse e beni comuni, il benessere e la socialità delle persone.
Corte Bell’Aria-Arredare col cuore
La “Corte Bell’Aria”, dal nome del fondo rurale in cui era inserita, è una antica corte bolognese con “casa padronale”(Casa rossa), casa colonica (Casa gialla), piccola chiesa, portico, fienile e altri fabbricati. Posta alla periferia di Bologna, lambita dal Torrente Savena, la “Corte” era in passato di proprietà dei Conti Sassoli Tomba della Rosa, che vi trascorrevano le vacanze dalla tarda primavera all’autunno inoltrato. Oggi la Corte si trova all'interno della Zona di pre-parco del Parco dei Gessi bolognesi, è di proprietà del Comune di Bologna, che l’ha ristrutturata negli anni ’70 per farne una scuola sperimentale, conservandone sostanzialmente la fisionomia. E’ in uso a Enti che operano con persone disabili di varia età ( ANFFAS e CSAPSA), con cui dal 2017 collaborano Il gruppo informale Cittadini "Parco dei Cedri nel cuore"; e WWF. Il Progetto “Corte Bell'Aria-Arredare con il cuore” propone un’opera di “rammendo” in una porzione dell’ampia Aia della “Corte”, in passato giardino padronale, per dare nuova vita alla “Corte Bell'Aria” e rendere Bologna una città più resiliente secondo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile . Si pensa così valorizzare un “paesaggio culturale” (UNESCO) del nostro territorio, bisognoso di restauro, e offrire alla Comunità bolognese un luogo d’incontro bello, confortevole e vivo, uno spazio polivalente destinato ad attività didattiche, culturali e sociali con alcune sedute in materiali naturali e parterre in piedi: una sorta di auditorium all’aperto protetto dal portico e dagli alberi. Completerà l’opera un “arredo verde” con aiole fiorite e il recupero del vecchio roseto accanto al pozzo utilizzando semi salvati dai Cittadini, elementi importanti sia da punto di vista estetico che ecologico.
Esigenze
La “Corte” con i Centri Casa Rossa e Casa Gialla, frequentati di giorno da disabili di varia gravità e di varia età, anche minori in età scolare, è attigua ad un’ampia area residenziale abitata in prevalenza da anziani (circa 800 appartamenti) e ad un’area verde, zona di pre-parco dei Gessi bolognesi molto frequentata da bimbi, giovani ed adulti. L’Area residenziale era all’origine concepita come un “paese”, aveva tutti i servizi compresi asilo e scuole, oggi sono presenti Studi Medici e Studi professionali, ma mancano servizi fondamentali.
Il Progetto si rivolge ad una Comunità molto variegata, frammentata e fragile, in cui stabilire relazioni positive e proficue intercettandone le esigenze. Quello che il Progetto propone è quindi di “rivisitare” l’atmosfera delle grandi Aie rurali creando un ambiente di sperimentazione flessibile, in grado di tenere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, un ambiente che sappia coniugare la sostenibilità ambientale e quella relazionale, valorizzare l’espressività e la creatività come individui in quanto tali e come membri della società. L’antica Aia rurale era infatti anche l’Agorà delle abitazioni agricole. In essa ci si trovava per lavorare, per parlare, per festeggiare, per danzare al suono di violino e fisarmonica in occasione di ricorrenze o gradevoli eventi. Era la vita sull’aia che animava le sere di riposo, specie estive, dove si narravano gli avvenimenti e le gesta della Comunità. Insomma, l’Aia era una sorta di spazio pubblico curato e delimitato, frequentato da bimbi, giovani ed anziani, un ampio palcoscenico in dotazione alla casa.
Gli obiettivi del progetto
Creare, con interventi sostenibili di manutenzione, riqualificazione ed arricchimento, un punto di aggregazione per la Comunità confortevole e bello da utilizzare per molti mesi all’anno e dove Incentivare le relazioni intergenerazionali, valorizzare le competenze e le risorse tempo degli anziani residenti, creare occasioni socio-culturali per l’inclusione dei cittadini disabili e della Comunità in generale;
Favorire la coesione sociale del territorio anche attraverso la condivisione del cibo di qualità preparato insieme e consumato all'aria aperta, nell’Aia all'ombra degli alberi;
Co-progettare ed organizzare, in rete con molti soggetti, i “Laboratori della sostenibilità”, che aiutino a consolidare ed arricchire il rapporto fra gli storici partners, ma che siano frequentati anche da giovani ed adulti della Comunità e delle scuole circostanti;
Offrire occasioni per la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani disabili, che collaborano alla cura e al mantenimento dei luoghi di aggregazione della “Corte” e partecipano ai laboratori sostenibilità;
Arricchire l’offerta culturale del territorio con letture, mostre, musica… e con proposte in linea con gli insegnamenti di S. Francesco per una presenza integrata dell’uomo con la natura che lo ospita.